I sistemi attraverso i quali possiamo proteggere la nostra casa si dividono in attivi e passivi. Nei primi possiamo includere gli impianti, come l’antifurto o l’impianto di videosorveglianza, mentre i secondi sono composti dalle inferiate, dalle imposte, dalle porte blindate o dalle grate cioè da elementi non di tipo impiantistico.
Negli ultimi anni la tecnologia ha portato un ventaglio di innovazione non solo a beneficio del mercato professionale bensì anche di quello consumer, ed è per questo motivo che possiamo dire addio a telecamere altamente ingombranti inserite in custodie metalliche di dubbio gusto estetico in un contesto abitativo, a impianti realizzati con cavi specifici per il segnale separati dalle linee di alimentazione (spesso a 220V).
Oggi il mercato propone telecamere di dimensioni molto contenute e discrete, adatte ad impianti che il più delle volte trasmettono i segnali basandosi sul protocollo IP (internet protocol), lo stesso che adoperiamo per collegare il computer alla rete internet che abbiamo a casa e, infine, il nostro impianto di videosorveglianza può essere connesso anche via radio, tramite un collegamento wi-fi: una grande comodità impiantistica da valutare sicuramente, ma che non si sposa con il concetto di sicurezza… Obbligatorio farsi consigliare da un installatore esperto! Ma tralasciamo il tipo di “infrastruttura” di cui è dotata la nostra casa, supponendo che sia funzionale già per altri device e perché sarà oggetto di uno specifico futuro approfondimento.
Ma di quali apparecchi si compone il nostro impianto di videosorveglianza? Naturalmente dobbiamo prendere in esame innanzitutto il tipo di telecamera che dovrà essere adeguata all’installazione (esterno, interno a muro, interno a soffitto, via cavo o wireless, etc), all’inquadratura (focale, definizione, motorizzata o fissa) o ad altre esigenze (come la presenza di illuminatori infrarossi per la registrazione notturna, etc).
Naturalmente un adeguato impianto di videoregistrazione deve essere utile soprattutto durante la nostra assenza e permetterci di vedere le immagini al nostro rientro oltre che live. Per consentire la registrazione possiamo affidarci a diversi sistemi: memorie presenti su ogni singola telecamera (ma dobbiamo considerare che in caso di manomissione di telecamere esterne perdiamo tutti i dati), software o apparecchi che concentrano il segnale di più telecamere e che agevolano i criteri di registrazione in base ad orari, ai movimenti presenti nelle inquadrature, senza dimenticare che nella maggior parte dei casi è sempre possibile collegarsi al nostro impianto direttamente tramite il nostro smartphone o un altro computer.
Come possiamo intuire l’offerta disponibile è veramente ampia e la moltitudine di prodotti provenienti dal mercato cinese può confondere le idee. Il nostro consiglio è quello di affidarti, anche solo per un preventivo, a tecnici specializzati in quanto parliamo di sicurezza, della sicurezza della tua casa, dei tuoi familiari, dei tuoi affetti. Una volta informato sarai tu a decidere quale la soluzione che decidi essere la più adeguata.
Non possiamo terminare questo breve approfondimento senza fare un cenno al discorso agevolazioni fiscali: ebbene sì, anche per gli impianti di videosorveglianza (sopralluoghi, progettazione, acquisto e installazione) è previsto un bonus del 50%, la cui detrazione potrà essere effettuata in 10 anni, con un tetto massimo di spesa di 96.000 €. Che dire? Un’opportunità da non farsi scappare! Possiamo offrirti la nostra consulenza in base alle tue esigenze specifiche. Contattaci per un preventivo gratuito usando il nostro form o al nostro numero di telefono (+39) 030 535 6202.